“Sarò il rabbino di tutti”, insediato a Venezia Abraham Alberto Sermoneta

“In me potete trovare un maestro, un uomo e un amico. Sarò il rabbino di tutti, aperto all’incontro e al dialogo interreligioso, rispettoso delle diversità, pronto ad aiutare chiunque. Dobbiamo essere all’interno della società civile in difesa delle minoranze e della libertà. La pandemia ci sta lasciando mentre dalla guerra che ci sta portando indietro nel tempo dobbiamo prendere le distanze. Non dobbiamo mai abbassare la guardia”.

Sono le prime parole pronunciate dal neo rabbino capo della Comunità ebraica di Venezia Abraham Alberto Sermoneta durante la solenne e suggestiva cerimonia di insediamento che si è svolta nella sinagoga spagnola del ghetto di Venezia.

Il neo rabbino capo Sermoneta ricordando l’antica e nobile comunità ebraica di Venezia ha detto: “È un bene comune, conserviamola come un bene prezioso”. Sui doveri del rabbino ha sottolineato: “Deve parlare alla gente, ascoltarla e scendere in prima linea”.

Ad ascoltare il neo rabbino capo la sua Comunità – conta 430 persone – con il presidente Dario Calimani, tanti rabbini italiani e stranieri, autorità civili, militari e religiose. In prima fila accanto al patriarca Francesco Moraglia il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, anche l’imam Yahya Zanolo, rappresentante per il Triveneto della comunità islamica.

Il presidente Calimani ha sottolineato: “Il rabbino per noi non è tanto o soltanto una guida spirituale, quanto una guida culturale ed etica e ci indica la strada della vita fatta di vita religiosa, tradizione, memoria, comportamento civile e studio”.

Sono intervenuti altri rabbini introdotti dal vicepresidente Paolo Navarro Dina. Tra questi Alfonso Pedatzur Arbib (Milano): “La Comunità ebraica di Venezia è ricca di storia e di gloria. Le auguro di avere un futuro importante come in passato”. Luciano Caro (Ferrara): “Il rabbino Sermoneta è dotato di sapienza e saggezza. Roberto Della Rocca, direttore del dipartimento educazione e cultura dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane ha affermato: “il rabbino Sermoneta che ha saggezza, ricchezza, intelligenza è un rabbino dal buon cuore, considerata la migliore virtù”.

Momento clou è stata la benedizione impartita dal neo rabbino capo e l’uscita dall’Arca Santa dei sette rotoli della Torah adornati con antichi paramenti che sono stati portati in processione in sinagoga. La cerimonia è iniziata in Campo del Ghetto Novo alle 11,30 con la deposizione di una corona d’alloro al monumento alle vittime della Shoah in ricordo delle 246 vittime veneziane della deportazione nazista.

Rav Sermoneta, nato e formatosi a Roma, della cui Comunità è stato sia chazan (cantore) che sofer (scriba), è subentrato al rav Daniel Touitou il cui mandato è scaduto nei mesi scorsi. Il nuovo rabbino capo ha svolto la medesima funzione a Bologna per 25 anni.