Lussinpiccolo, 7500 abitanti e un patrimonio che profuma di storia, ricordi, popoli veneziani, romani e greci.
La città, adagiata ad anfiteatro con il campanile Santa Maria di impronta veneta, rievoca Venezia, come i tetti spioventi di coppi, le altane, le finestre con la cornice di pietra bianca, le calli.
Collegamenti con Venezia
È dotata di porto e aeroporto. Sugli ipotetici nuovi collegamenti Lussinpiccolo-Venezia e ritorno, via mare e/o via cielo c’è grande attenzione. Alcuni si stanno concentrando, altri decideranno. C’è chi ripensa di ripetere l’esperienza della mitica nave traghetto Marina, chi invece sta raccogliendo stimolanti idee per nuove rotte. Comunque dalle due sponde dell’Adriatico la risposta è unanime: “Parliamone”. Ne sono convinti il Comune di Lussinpiccolo assieme all’Ente del Turismo e Jadranka Turizam, la Comunità degli Italiani di Lussinpiccolo, l’Ordine Ingegneri Venezia, l’Unione Italiana, l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, l’Aeroporto Giovanni Nicelli del Lido di Venezia.
Cambiamenti climatici
L’area del Quarnaro risente dei cambiamenti climatici globali. Anche qui storia e attualità si incrociano mettendo in relazione Lussinpiccolo con Venezia e altre città costiere adriatiche. Il legame con la Serenissima è ancora visibile (i leoni in pietra, il legname, prima da ardere poi da costruire, come i pali su cui poggiano palazzi e case in Canal Grande), anche l’attualità con il fenomeno delle acque alte.
L’isola infatti, 5/6 volte l’anno, viene inondata dall’acqua che arriva dal mare Adriatico anche con improvvisi “mini tzumani”. Le zone basse devono cedere davanti all’invadenza dell’acqua che spinge, tracima, allaga le rive, le case, i negozi. Entra anche nel meraviglioso museo di Apoxyòmenos. Tutto ciò succede di punto in bianco. I residenti che sono corsi ai ripari si sono attrezzati con paratie antiallagamento. Come i veneziani ma tutto ciò non basta.

Anno dopo anno il livello del mare sta aumentando inesorabilmente. “Alzare le rive, come abbiamo fatto, non è più sufficiente. Occorre intervenire prima possibile con l’obiettivo fondamentale di difendere le città con efficaci opere di ingegneria idraulica ed ambientale”, spiegano da Lussinpiccolo a partire dal primo cittadino Ana Kučić.

Sanjin Zoretić, presidente della Comunità Italiana a Lussinpiccolo, spiega: “È risaputo che tutta la costa orientale dell’Adriatico è in via di lentissima sommersione. La prova è data dalla storia. Ad esempio il livello dell’istmo di Ossero si è abbassato, le antiche saline della città, invase dall’acqua marina, si sono trasformate in stagni. Nelle nostre terre il “problema acqua” è sempre stato di attualità assillante. Ritengo molto importante ripristinare il collegamento via mare Lussinpiccolo – Venezia e ritorno”.

La nave Marina, tante vite tra curiosità e segreti
Tutto comincia nel 1935 in un cantiere navale della Danimarca. Il moderno traghetto a motore di acciaio – porta il nome di Kronprinsessan Ingrid perché dedicato alla principessa di Svezia – viene varato il 7 febbraio 1936. Pensato per trasportare persone (fino a 700), mezzi (in numero di 30) e merci tra due Paesi, la Danimarca e la Svezia, percorreva 50 miglia nautiche in 3,30 ore di navigazione. Alcune caratteristiche: lunghezza 64 metri, larghezza 10,85 metri, velocità 16 nodi, due motori diesel (potenza 2.160 cavalli), interni lussuosi, costo 823.000 corone svedesi.
L’8 settembre 1939 per lo scoppio della seconda guerra mondiale la nave viene ormeggiata in Svezia (paese neutrale). Qui rimane fino al giugno 1945, poi viene affittata dal Ministero della Difesa del Regno di Svezia e dalla Marina reale di guerra per trasportare oltre 6.000 persone (ebrei polacchi) sopravvissute ai campi di concentramento. Nel 1946 ritorna all’antica rotta. Tre anni dopo viene installato un radar di bordo. Il traffico di passeggeri e mezzi aumenta. E’ necessario, pertanto, allungare la nave. Così nel 1950, a Copenaghen, la nave viene allungata di 8 metri nella parte centrale. L’ultimo viaggio lo compie il 15 maggio 1955. anno in cui viene acquistata in Svezia per 2.400.000 milioni di corone svedesi. Ora si chiama Christofer Polhem (fisico e inventore svedese). Continua a navigare fino al 1963 quando viene acquistata da un’impresa di Stoccolma per 2.825 milioni di corone svedesi. Viene ribattezzata con il nome Marina e naviga solo da maggio ad agosto.
Il 19 agosto 1969 la nave Marina subisce un danno a prua, si scontra con la nave da carico tedesca Lucy Essberger e viene nuovamente messa in vendita. L’acquista la Losinjska plovidba che cerca un traghetto per collegare (e sviluppare) l’isola di Lussino alla terraferma, importante legame con il mondo. Dal Baltico all’Adriatico, da Stoccolma a Lussinpiccolo, 20 giorni di navigazione, 3.760 miglia nautiche.
Iniziano i viaggi. Dal 1 maggio al 15 settembre 1970 la nave salpa da Fiume per Cherso e Rabaz. Dal 15 maggio a 30 settembre 1972 e 1973 il Marina naviga sulla linea Pola-Lussinpiccolo-Zara (costo del biglietto 70 dinari) e viceversa, tutti i giorni esclusa la domenica che salpa invece da Pola per Rimini (costo del biglietto 80 dinari). Il sabato a Lussinpiccolo a bordo ci sono serate con musica e danza. La Marina trasporta anche automobili (da Pola a Zara 180 dinari) e durante l’inverno auto nuove e bestiame in Libia, Tunisia, Capodistria, Cattaro.
Ogni martedì a Venezia. Dal 1 giugno 1974 il Marina naviga lungo la rotta Pola-Lussinpiccolo-Zara, il martedì fa Pola-Parenzo-Venezia e ritorno. In bassa stagione la nave arriva fino ad Ancona. Dal 1978 il traghetto a motore salpa il venerdì da Pola alle 5,00 e arriva a Venezia alle 10,30. Dopo 10 ore (22,30) ritorna a Pola all’alba, ore 4,00.
Tra gli ultimi comandanti della nave Marina il capitano Ivo Zoretić, 75 anni di Lussinpiccolo, padre dell’attuale Presidente della Comunità degli Italiani a Lussinpiccolo.

Non solo traghetti di linea. In inverno vengono organizzate serate speciali, giochi di società. Per il carnevale a Fiume arrivano le maschere, per la notte di San Silvestro il Marina diventa luogo di festa per i pescatori subacquei. Nel 1990 – a maggio – il Marina porta per un ricevimento presso la Trattoria da Sandro a Mestre i rappresentanti del porto e di tantissime agenzie interessate ai viaggi a Lussino. Organizzatore: l’Ente Lussignano del Turismo.
Nel 1991 mentre il Marina si appresta ad andare in “pensione” nella ex Jugoslavia si infittiscono minacciose nuvole di guerra. I valichi di frontiera per l’Europa vengono chiusi e le strade bloccate. Il Marina fa 6 viaggi straordinari da Lussino a Venezia, dal 26 giugno al 6 luglio per trasportare 242 auto e 639 passeggeri (turisti) rimasti intrappolati in territorio jugoslavo.
Il Marina continua a navigare a Venezia fino al 2002, anno in cui viene imposto lo stop alla navigazione in base alla nuova normativa europea (sicurezza della navigazione in mare). La rotta Pola-Unije-Lussinpiccolo-Silba-Zara rimane.
I ricordi di migliaia di persone sono indelebili: sul ponte c’era la possibilità di affittare sdrai per prendere il sole, al bar e al ristorante il servizio e la cucina erano di prima classe, le tovaglie bianche e fresche di bucato, le posate d’argento, il cibo da buongustai. Tutti ricordano la musica e i calamari fritti dell’Adriatico.
Nel 2005, a fine estate, termina la storia del Marina che nelle sue navigazioni aveva trasportato e salvato profughi e feriti prendendosi cura anche di tanti bambini.
Una nuova e differente vita aspetta, però, il Marina. Il 13 luglio 2006 l’impresa Arcipelago s.r.l. di Lussinpiccolo acquista la nave (200.000 Usa dollari), la porta a Fiume e la trasforma (architetto Igor Kuseta) nella nave Botel Marina, boat + hotel, progetto unico nel Mediterraneo. L’inaugurazione avviene il 24 novembre 2013. Nel 2014 vengono registrati 15.291 pernottamenti con ospiti provenienti da tutti i continenti e da 85 stati. Quest’anno ricorre il decimo anniversario.









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