L’antica arte del merletto, protagonista nella colorata isola di Burano, si fa duplice appuntamento con la mostra “Fragile Stories” e con il concorso “Un merletto per Venezia” dal tema “La favola”.
Tante emozioni e calorosi applausi al Museo del Merletto per la quarta edizione della Biennale del Merletto promossa dalla Fondazione Musei Civici Venezia e curata dalla direttrice scientifica Chiara Squarcina che ha esordito dicendo: “Il filo dei merletti di Burano unisce la tradizione del passato all’innovazione contemporanea. E’ necessario sdoganare il concetto che il merletto sia qualcosa di antico, un oggetto quasi archeologico. Invece è un’arte contemporanea, dietro il lavoro di una merlettaia, donna in trincea, c’è una mano ma anche un pensiero e un sentimento che richiamano all’attualità dei giorni nostri. Il merletto è ponte tra ieri, oggi, domani. Sono orgogliosa. I lavori eccellenti, inediti, originali rimarranno esposti nelle teche tutto l’anno”.
A suggellare l’importanza dell’evento la presidente del Consiglio comunale Ermelinda Damiano, il consigliere delegato ai Rapporti con le isole Alessandro Scarpa “Marta” e Marina Marcello del Majno della Fondazione Andriana Marcello.
Rinnovata e al passo con i tempi la rassegna di risonanza internazionale punta i riflettori sull’antica arte e su testimonianze creative tutte al femminile e di differente età. La più giovane – ha iniziato un anno fa – è Melissa D’Este, 12 anni, con la mamma merlettaia Valentina Costantini e l’insegnante Lorena Novello. C’era anche Ludovica Zane, 19 anni, figlia d’arte con alle spalle cinque generazioni di merlettaie, tra queste la bisnonna Adelina e la nonna Sandra che continua ad accumulare premi su premi. L’ultimo, un fusello d’oro, con “L’incompiuta” ricevuto a Sansepolcro, comune in provincia di Arezzo.

“Oggi è il giorno dei sogni. Crediamo nel futuro del merletto”, hanno detto felici le due artiste inglesi Mandy Bonnell, classe 1957, e Deirdre Kelly, classe 1962. Le loro speciali opere sono incantevoli trafori ritagliati su carte pregiate e mappe geografiche che utilizzano il linguaggio estetico del merletto trasformandosi in ventaglio, scarpette, cuffiette, colletti. Sono anche carte in rilievo passate e ripassate sotto una macchina di feltro. L’effetto è trasparenza, bellezza, splendore.

“Fragile Stories” pone in primo piano la mano e la creatività femminile che è in sintonia con la natura e i suoi ritmi. Le due autrici, in conversazione ideale con le merlettaie dell’isola raccontano storie, evocano viaggi sovrapponendo nuove tecniche ad antichi mestieri e mirano a dare una voce duratura a questa memoria culturale.
Le opere rimarranno esposte nel Museo del Merletto fino all’8 gennaio 2025 (orario e biglietto del Museo).
Nella stessa location si è tenuto il decimo concorso nazionale che ha accolto due categorie di lavoro, merletto ad ago e merletto a fuselli, e due stili, antico e moderno. Il tema “La favola”, è piaciuto molto: 24 i candidati, 10 i vincitori. Tra le opere spiccano “C’era una volta” di Gelsomina Acanfora. E’ l’incipit di tutte le favole. Non manca “Pinocchio, le bugie hanno le gambe corte” di Carmen Ferrari (merletto ad ago, stile antico). Spicca una splendida rosa rossa appoggiata ad una base di perline dorate (merletto ad ago, stile moderno). L’ha creata Elisabetta Agostini che vi ha unito una frase de Il Piccolo Principe “… è il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha reso la tua rosa così importante … Sii la tua rosa, dedica a te stesso il tuo tempo. Curati di te. Tu sei importante”. Eccolo “Calimero” (merletto a fusilli, stile antico) di Agata Drev con accanto “La volpe e la cicogna” (merletto a fusilli, stile antico) di Agnese Molinelli. L’originale dado “Tirafavola” (merletto a fuselli, stile moderno) di Francesca Panzeri ha suscitato la curiosità di tutti i presenti. Ogni faccia una diversa favola.
La lavorazione tipica del merletto di Burano è rigorosamente ad ago: i merletti originali si distinguono per l’estrema complessità del disegno e della tecnica, per l’utilizzo di fili molto sottili (cotone, lino, seta, dorati o argentati) e per una lavorazione lunga, per la quale sono d’obbligo studio e applicazione pluridecennali. La lavorazione a fuselli, invece, più veloce e tecnicamente meno impegnativa, è divenuta tipica, nell’ambito della laguna di Venezia, dei merletti di Pellestrina.
L’edizione 2024 vede l’inserimento di un ulteriore riconoscimento: il “Premio Doretta Davanzo Poli”, assegnato al miglior saggio inviato dedicato al tema “Il futuro del Merletto”.
A conclusione la direttrice Squarcina ha lanciato il tema dell’undicesima edizione del concorso: “La Divina Commedia in Paradiso”.
Prossimi appuntamenti: dodici incontri “I venerdì del Merletto”, a Venezia, Museo di Palazzo Mocenigo, da luglio a settembre con le Maestre Merlettaie della Fondazione Andriana Marcello di Burano, del Gruppo Sacolà e … ciacola ad ago di Mestre, dell’Associazione A.C.S. Murazzo di Pellestrina e l’Associazione Il merletto di Chioggia, presenti per dare dimostrazione della lavorazione sia ad ago che a fuselli.











