Bellezza che unisce, un ponte tra le Gallerie dell’Accademia e il Carcere Maschile

Una giornata fuori dall’ordinario segnata dalla bellezza e dal riconoscimento. Le Gallerie dell’Accademia di Venezia hanno aperto le loro sale al personale della Casa Circondariale di Venezia offrendo un’esperienza esclusiva all’insegna dell’arte e della condivisione.

Una visita guidata condotta dagli esperti del museo ha accompagnato i partecipanti in un percorso emozionante tra i tesori della collezione culminando con l’eccezionale esposizione dell’Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci (rimarrà fino al 27 luglio), al centro della mostra “Corpi moderni”.

Un’opera che, per ragioni conservative, si mostra al pubblico solo ogni cinque anni e che oggi si è rivelata in un’occasione densa di significati accanto ai capolavori di Michelangelo, Giorgione, Tiziano e altri maestri dell’arte italiana.

Questa iniziativa nasce da una collaborazione istituzionale tra le Gallerie dell’Accademia e la Direzione del Carcere maschile veneziano con l’obiettivo di valorizzare il lavoro quotidiano del personale penitenziario, spesso svolto in contesti complessi e a contatto diretto con la fragilità umana.

“Attraverso l’arte – dichiara Enrico Farina, direttore della Casa Circondariale di Venezia – restituiamo al nostro personale e alle loro famiglie un momento di bellezza e riconoscimento. Ma non solo: questa collaborazione segna l’inizio di un cammino condiviso che punta a sviluppare progetti culturali e, soprattutto, a creare nuove opportunità lavorative per i detenuti, in sinergia con le realtà professionali che gravitano attorno al museo. La cultura è un potente strumento di rieducazione e inclusione e Venezia può diventare un modello nazionale in questa direzione, come emerso anche nell’ambito dell’incontro “Recidiva Zero” promosso dal Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro”.

Anche il direttore delle Gallerie dell’Accademia Giulio Manieri Elia ha voluto sottolineare il valore dell’iniziativa: “Le Gallerie sono un presidio culturale della città, un luogo che custodisce e diffonde bellezza ma che vuole anche essere motore di inclusione sociale. Ampliarne l’accessibilità e condividerne il patrimonio con tutte le componenti della comunità – incluse le istituzioni penitenziarie – significa riaffermare il ruolo dell’arte come strumento di crescita e trasformazione”.

Con questa giornata speciale le Gallerie dell’Accademia ribadiscono il loro impegno nel costruire ponti tra la cultura e il sociale dando avvio a un percorso virtuoso che punta a coniugare bellezza, inclusione e responsabilità.