Inaugurazione il 22 aprile all’Assemblea Ordine Ingegneri Treviso in Prato della Fiera. Igino Marangon e i suoi disegni su carta di cotone, free entry dal 26 aprile al 6 maggio.

È orgogliosa Eva Gatto, presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Treviso, nel presentare la mostra “Disegni di architetture venete” di Igino Marangon, trevigiano, architetto. Gli importanti lavori artistici sono esposti da venerdì 22 aprile nella prestigiosa sede dell’Ordine a Prato della Fiera, vasto complesso architettonico ottocentesco posto ai margini di uno storico spazio urbano conosciuto fin dal medioevo. L’occasione è l’Assemblea degli oltre 2500 ingegneri.

La presidente Gatto interviene sul tema pragmatismo e multidisciplinarietà delle materie ingegneristiche e sul costruito storico che “richiede un costante dialogo tra cultura del passato, preparazione teorica, ricerca e conoscenza scientifica più specifiche del mondo ingegneristico e le tematiche relative alla conservazione, valorizzazione e riuso proprie dell’architettura. Si apprende sempre qualcosa dai lavori del passato arrivati fino a noi, incluso il rispetto per quanto eseguito da altri”.
È di Igino Marangon la mano dei disegni a china o a matita su carta di cotone eseguiti con precisione certosina. Pietra per pietra con rigore e passione. Sono le due caratteristiche che emergono osservando i lavori dei rilievi di palazzi storici del territorio della Marca tra Trecento e Ottocento, come Ca’ Spineda in piazza San Leonardo, palazzo Filodrammatici nella piazzetta omonima, palazzo Avogadro a S. Andrea, il Revedin in Borgo Santi Quaranta. La raccolta delle litografie e stampe d’arte dei palazzi della città d’acque e degli edifici del territorio desta interesse nei visitatori e spazia in differenti luoghi incrociando il sacro e il profano, l’architettura religiosa, la villa, la casa rurale, i vicoli cittadini.
Igino Marangon disegna per conoscere, riscoprire e preservare. Così commenta l’impegno per le architetture “minori” del Veneto, frutto di una ricerca lunga vent’anni: “Le vecchie case, “i rustici” come li chiamiamo, pur nella loro povertà, ci mancano, ci manca quella vita a contatto con la natura, ma direi di più, ci piacciono, queste case le sentiamo nostre, sentiamo che veniamo da quel mondo, non che non apprezziamo i palazzi urbani dei nostri centri storici o le ville, ma i rustici sono naturali, umani, semplici, hanno l’anima del nostro popolo veneto. Sono in armonia con il paesaggio, un paesaggio antropizzato con sapienza, con amore, con un senso del bello e del buono che forse stiamo perdendo”.
Sulla finalità dei suoi lavori Marangon evidenzia: “Fisso nel tempo architetture che rischiano di sparire. Non basta una semplice foto, mentre disegno capisco profondamente l’edificio, nel ricalcare una modanatura riscopro il lavoro artigianale che l’ha prodotta, nel seguire il profilo di un cornicione sento la mano delle maestranze che lo hanno creato. Gli edifici sono come i quadri, come i libri: vanno letti, capiti. Solo allora li conosceremo veramente e riusciremo quindi a preservarli”.
Info. L’esposizione – ingresso gratuito – si terrà dal 26 aprile al 6 maggio a Treviso presso l’Ordine degli Ingegneri, Prato della Fiera, 23; orari: da lunedì a venerdì, dalle 10 alle 13 e dalle 14,30 alle 18,30.

Biografia. Igino Marangon è nato nel 1959 a Quinto di Treviso. Ha redatto i disegni nei libri “I ponti romani” (edizioni Canova, 1995) e “Una comunità sul fiume” (1992) di Vittorio Galliazzo. Ha collaborato con Wladimiro Dorigo in “Venezie sepolte nella terra del Piave” (Viella Roma, 1999); con Manlio Brusatin per il rilievo della Rocca di Asolo e per il progetto “Monfunova”; con Domenico Luciani per il rilievo delle false rovine del parco di Villa Stucki-Longobardi, a Mogliano Veneto. Ha esposto “Disegni di architetture venete” alla Casa dei Carraresi di Treviso 1989; nel 2002 presso lo spazio espositivo “Fadha Murgania” in Badoere; nel 2003 presso lo spazio espositivo della CNA di Treviso. Nel 2007 ha esposto alla mostra: Bepi Mazzotti con Sante Cancian e Sante Zanon “Un secolo di memorie”, presso il Centro per la Cultura e le arti visive “LE VENEZIE” in Treviso. Nel 2008 personale: “Libertà della memoria: presenze, assenze…artifici” presso il Centro per la Cultura e le arti visive “LE VENEZIE” in Treviso. Di recente ha esposto in collettiva con il gruppo “Altomare Adriatico” presso il Centro Italiano di Cultura di Monaco di Baviera e di Colonia. Suoi disegni sono conservati presso la biblioteca del Centre Canadien d’Architecture di Montreal.