Come Confindustria comunica agli imprenditori la responsabilità sociale verso i territori dell’Area Metropolitana?
Partiamo da una premessa. Dove si fa impresa c’è occupazione e sviluppo. Non esiste al momento un territorio che non abbia basato la propria crescita sulle aziende, sui privati e sul lavoro. Un imprenditore prima di tutto è cittadino e genitore, una persona che si sente parte integrante della comunità.
C’è grande attenzione ai temi ambientali, ai rapporti con i collaboratori, c’è la volontà di restituire ciò che il territorio ha dato, anche in termini di solidarietà. Abbiamo la fortuna di essere ricchi di casi virtuosi, che legano sempre più la vita dell’impresa a quella del tessuto sociale. La vicenda Speedline ne è una rappresentazione. Tutti ci siamo uniti per salvare il lavoro e i lavoratori.
Sostenibilità, tema chiave per il futuro di Venezia. Con quale strategia Confindustria coinvolge le imprese associate per implementare Agenda 2030 nei piani industriali?
Confindustria svolge un ruolo importante e attivo nella diffusione della cultura d’impresa. Attraverso formazione, incontri specifici e progetti di interscambio viene a crearsi quella contaminazione virtuosa che aiuta le aziende a superare anche le fasi più delicate della transizione ecologica. Un processo che vede Venezia tra i protagonisti. In alcuni casi, abbiamo addirittura superato il 2030 in termini di sostenibilità. Ci sono imprese che investono di continuo per ridurre il proprio impatto ambientale, per riconvertire la produzione. La trasformazione da una raffineria tradizionale in bioraffineria è l’esempio più tangibile: dall’olio di frittura – un rifiuto – si ricava gasolio completamente incolore e inodore. Ecco perché ci candidiamo a Capitale mondiale della sostenibilità: non esiste territorio al mondo che abbia fatto interventi così numerosi ed acquisito tanta sensibilità e know how.
Sicurezza sul lavoro, tema delicato e straziante. Cosa fare, dal suo punto di vista, per migliorare l’informazione con l’obiettivo di ridurre gli incidenti?
Il tema della sicurezza nel lavoro è centrale, infatti lo abbiamo inserito nella nostra agenda con i Sindacati. Quando si verifica un incidente, non ci si può soltanto limitare a dire che è colpa di altri, ma bisogna interrogarsi per capire se sia stato fatto tutto il necessario per evitarlo. Serve pertanto una serie di azioni che aiutino a raggiungere l’obiettivo ‘incidente zero’. L’informazione è un elemento indispensabile e fondamentale. Poi bisogna sensibilizzare tutti i collaboratori e l’azienda a segnalare i ‘quasi incidenti’: questa è una forma di prevenzione importantissima. Inoltre è necessario avviare confronti costruttivi, responsabilizzando anche gli operatori ad aumentare la propria percezione del pericolo. Serve inserire maggiori strumenti di controllo ed aumentare i costi relativi alla sicurezza e così gli oneri precisi per gli appalti di gara, al fine di preservare quella competitività che ci fa crescere. È un lavoro di squadra che riguarda le imprese, i nostri collaboratori, i Sindacati, gli organi di controllo, il Governo, le Istituzioni. Auspico che ci possiamo mettere intorno ad un tavolo il più velocemente possibile, per redigere un piano della prevenzione, investendo sulla quale i risultati saranno positivi. Venezia diventi un esempio, un modello anche per quanto riguarda questa tematica.
Progetti futuri e Pnrr. Qual è l’informazione di Confindustria?
Più che l’informazione è l’attenzione che Confindustria ha nei confronti del Pnrr. Sono fondi che hanno molteplici obiettivi. Aumentare la nostra competitività come Paese, avviare quel processo di normalizzazione della burocrazia attraverso riforme forti e strutturali, che ci rendano migliori degli altri Stati europei. Diventare luogo in cui gli investimenti e soprattutto il reshoring siano più facili da attuare. Dimostrare a chi pensa che l’Italia non ce la farà che invece noi siamo pronti. Perdere questa occasione significherebbe ledere la credibilità del Paese e di un’intera classe politica, immettendo sfiducia nei mercati esteri e nei cittadini. Non ce lo possiamo permettere. Per queste ragioni, come dicevo poc’anzi, l’attenzione di Confindustria è altissima. Infine, stiamo sperimentando sulle nostre tasche un fortissimo rincaro dell’energia. Per questo dobbiamo diventare ancora più indipendenti per quanto riguarda la sua produzione.