Venezia, racconti inediti nel libro fresco di stampa.
Divo ante litteram, personaggio anticonvenzionale dotato di un carisma eccezionale che continua ad affascinare. “Il mito di Lord Byron vive una nuova giovinezza”. Ne è certo Vincenzo Patanè, autore del libro, fresco di stampa, intitolato “Intervista impossibile a Lord Byron & altri saggi” con prefazione di Masolino d’Amico (Cicero editore, Venezia).
Il volume – una lettura piacevole, scorrevole, ironica – è un omaggio a Lord Byron che adora Venezia e il modo di vivere dei 100.000 veneziani di allora. L’intervista impossibile è concepita sulla scia di un programma radiofonico andato in onda su Rai2 negli anni Settanta, 2 cicli, 82 puntate. Il libro è un mix di affermazioni reali e non che evidenziano ironia, malinconia e modernità. Patanè parla dei soggiorni di Byron in Italia, a Pisa, Albaro (Genova) e Venezia.
Nella città lagunare sbarca il 10 novembre 1816 e vi rimane tre anni. Dapprima risiede nel lussuoso hotel Gran Bretagna, ora Ca’ Farsetti sede del Comune, poi si sposta in Frezzeria. Nell’attuale Locanda Antica Venezia affitta alcune stanze dal mercante di panni Pietro Segati. Nell’estate 1817 si sposta a Mira presso la Villa Foscarini, a maggio 1818 si trasferisce nel prestigioso Palazzo Mocenigo sul Canal Grande.
“Egli fu, come amava dire, “un cittadino del mondo”, figlio di un Illuminismo cosmopolita che aveva scardinato le frontiere fra i popoli”, scrive con chiarezza Patanè.
Lord Byron, viaggiatore infaticabile aiutato dalla straordinaria facilità nell’imparare le lingue, viene in Italia per stare in pace. Per un tratto della sua vita decide di mettere radici a Venezia perché aveva le caratteristiche giuste: sogno, romanzo, acqua, Oriente. Per Byron Venezia è perfetta. Adora l’eleganza delle gondole, il silenzio dei canali, il brusio nel dedalo delle calli, le corti sconte dove amoreggiare al chiaror di luna.
Gli piace il veneziano che definisce lingua fresca e accattivante. Lo impara in breve tempo. Tanti i suoi interessi, la scrittura, il teatro, gli incontri galanti. Studia l’armeno nell’isola di San Lazzaro, cavalca al Lido e nuota in Canal Grande, di giorno vestito emergendo dall’acqua a pochi centimetri dalle gondole, di notte con una torcia accesa in mano.
L’autore. Vincenzo Patanè, nato ad Acireale, provincia di Catania, ma napoletano per essenza e cultura, vive a Venezia dove ha insegnato Storia dell’Arte. Scrittore, giornalista e critico cinematografico è autore di numerose monografie sull’arte, cinema e letteratura. Tra i premi ricevuti: nel 2019 il Premio Speciale di Alto Merito al Concorso Internazionale Poesia e Narrativa “Lord Byron Porto Venere Golfo dei Poeti” e nel 2020 presso l’Hotel Danieli, Venezia, il “Premio Speciale Montale Fuori di Casa” per il libro L’estate di un ghiro – Il mito di Lord Byron”.
