La festa della Sensa, il Patriarca Moraglia annuncia l’arrivo di una comunità monastica ucraina
Prima il Gemellaggio Adriatico tra Venezia e Odessa ai Giardini Reali, poi il corteo acqueo con lo Sposalizio del mare e la messa nella chiesa di San Nicolò del Lido. Suggestiva la cerimonia della Festa della Sensa che dal mare Adriatico ha espresso vicinanza e guardato al futuro . Quest’anno la Sensa è andata oltre, a Odessa in Ucraina, là dove da tre mesi c’è una terribile guerra. A Venezia si è parlato di pace e libertà (per difenderle), valorizzato il legame delle due città con il mare e . Lo ha sottolineato il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro mentre l’ambasciatore ucraino in Italia Yaroslav Melnyk ha ricevuto l’anello dogale, simbolo del Gemellaggio. Allo speciale evento erano presenti anche il patriarca di Venezia Francesco Moraglia, i rappresentanti dei Comuni capoluogo del Veneto che hanno riconsegnato l’anello ricevuto per il gemellaggio dello scorso anno e le autorità militari. Il sindaco della città ucraina, Gennady Trukhanov, ha inviato un video di ringraziamento.
Da Odessa

“Carissimi veneziani – ha detto il sindaco di Odessa Gennadiy Trukhanov nel suo videomessaggio – vi giunga l’augurio per la festa della Sensa, una celebrazione alla quale avrei voluto partecipare, ma la guerra e gli attacchi che la nostra Odessa subisce mi impongono di restare qui. Grazie all’ambasciatore Melnyk per essere lì con voi a rappresentare la nostra città. Odessa ha grandi legami con l’Italia e con Venezia e oggi è un grande onore ricevere l’anello dogale che rinsalda la storia comune delle nostre città. Una storia legata al mare, che per Venezia è stato mezzo di difesa, durante l’epoca delle Repubbliche marinare, e oggi costituisce una protezione per Odessa dagli attacchi della Federazione russa. Lo stesso mare ha permesso a Venezia di far conoscere le sue bellezze nel mondo, arrivando fino alla nostra Odessa, con cui esistono rapporti commerciali e diplomatici fin dal XVIII secolo. Relazioni che oggi, grazie alla vostra iniziativa, rinsaldiamo e fortifichiamo. Iniziamo le procedure per un gemellaggio che vogliamo serva a veicolare, per mare, cielo e terra, un forte messaggio di pace”.
L’anello dogale
Odessa avrà in custodia l’anello restituito dai Comuni capoluogo del Veneto. Belluno, Padova, Treviso, Verona, Vicenza che avevano ricevuto l’anello lo scorso anno durante le celebrazioni dei 1600 anni di Venezia.

Si è così rinnovato un appuntamento che nel 2018 ha segnato il gemellaggio tra Venezia e le comunità frontaliere della costa adriatica croata, nel 2017 quello con i 16 comuni che compongono l’Unione Montana Agordina e nel 2016 l’omaggio a Firenze in occasione del cinquantesimo anniversario dell’alluvione del 1966.
Lo sposalizio con il mare
«Noi ti sposiamo, o mare, in segno di vero e perpetuo dominio». Con questa formula di rito pronunciata dal sindaco Luigi Brugnaro e con il lancio dell’anello dogale nelle acque davanti la chiesa di San Nicolò del Lido è stato rinnovato questa mattina, domenica 29 maggio, lo Sposalizio del mare, che nel giorno dell’Ascensione, la Festa della Sensa, fa rivivere la millenaria storia della Serenissima. Alla cerimonia assieme all’ambasciatore ucraino in Italia Yaroslav Mclnyk hanno partecipato il patriarca Francesco Moraglia e l’ammiraglio Andrea Romani, comandante dell’Istituto Studi militari marittimi e del Presidio Militare di Venezia.
Con l’anello è stata lanciata in acqua una corona d’alloro per tutti i Caduti del mare. Ad accompagnare il rito, l’alzaremi e le note dell’inno di San Marco.
La Messa
La Festa della Sensa, che quest’anno si è svolta nelle giornate del Salone Nautico, ha vissuto poi il suo momento religioso con la celebrazione della messa per la solennità dell’Ascensione officiata dal patriarca Francesco Moraglia nella chiesa di San Nicolò del Lido. Presenti rappresentanti dell’Amministrazione comunale oltre alle autorità civili e militari.

Il Patriarca nel ricordare la Sensa ha parlato di “pace”: “Abbiamo rinnovato lo sposalizio di Venezia col mare che, mai come quest’anno, vuole essere anche e soprattutto un’invocazione e un grido di pace e di speranza: pace tra gli uomini, pace con il creato, speranza non in senso “consolatorio” ma come impegno concreto volto ad operare, nella consapevolezza dei nostri limiti, con una “visione” integrale e armoniosa della realtà che viviamo”.
Sul gemellaggio tra Venezia e Odessa ha sottolineato: “Realizzato in tale occasione con la città ucraina di Odessa, in questo legame d’amicizia e di solidarietà che dal Mare Adriatico arriva fino al Mar Nero, ci porta ad esprimere anche nella preghiera il nostro desiderio profondo: cessino di risuonare le armi e le violenze e che si percorra finalmente – dopo oltre tre mesi di guerra – la via del dialogo e della concordia, coniugando le ragioni del diritto e della pacifica convivenza”.
Il Patriarca Francesco ha proseguito rievocando il recente viaggio a Roma dal 23 al 27 maggio in occasione dell’Assemblea generale elettiva. Il presule ha detto: “In questi giorni, tra l’altro, ho avuto modo di incontrare a Roma l’Esarca dei cattolici ucraini di rito bizantino in Italia, monsignor Dionisio Paulo Lachovicz, che mi ha voluto ringraziare per quanto si è fatto e si sta facendo a Venezia attraverso la Caritas, le realtà diocesane ed altre istituzioni pubbliche e privarte per i profughi provenienti dall’Ucraina”. Infine il Patriarca Moraglia ha annunciato l’arrivo di una presenza monastica: “Nel colloquio si è anche parlato dell’imminente arrivo ed accoglienza di una comunità monastica nel nostro territorio, in terraferma, che sarà ulteriore punto di riferimento per i fedeli ucraini che vivono nell’area veneziana”.

Pro Loco Lido e Pellestrina
Collegate alla Sensa una serie di iniziative realizzate al Lido con il supporto della Pro Loco del Lido e Pellestrina, tra cui il tradizionale mercatino e l’iniziativa del “Presidio della gentilezza”, campagna nazionale volta a sensibilizzare bambini e ragazzi alla pratica della gentilezza nella quotidianità. Allestita anche un’area street food attiva dalle 11 alle 23.
La storia
La Festa della Sensa ricorda due eventi importanti: il soccorso portato dal doge Pietro II Orseolo alle popolazioni della Dalmazia il 9 maggio dell’anno 1000 e la stipula, nel 1177, del trattato di pace tra il doge Sebastiano Ziani, Papa Alessandro III e l’imperatore Federico Barbarossa, che pose fine alla secolare diatriba tra Papato e Impero. Entrambi celebrano la potenza della Serenissima fondata sulla conoscenza e il controllo del mare.
All’inizio il rito era celebrativo, religioso e scaramantico insieme, solo per propiziarsi la tranquillità del mare e prevedeva la visita del Doge al mare e la benedizione delle acque dell’Adriatico. Su questa base si è innestato poi lo sposalizio del mare: il Doge, a bordo del Bucintoro, riceveva la benedizione del Vescovo, che si imbarcava all’altezza di San Pietro di Castello e una volta raggiunta la Bocca di Porto di Lido, lanciava nelle acque un anello d’oro, pronunciando la formula: “Desponsamus te, mare. In signum veri perpetuique dominii”.












