Perché io? Il mistero del furto della Madonna con Bambino di Bellini a Venezia (pagine 153, editore Mazzanti Libri, Meta Liber, Collana Cornici). È il titolo dell’avvincente libro scritto da Roberto Nardi, giornalista, ex direttore della sede Agenzia ANSA per il Veneto.
Il suo gesto d”amore, “tentativo di dare sostanza a un dolore, a una assenza, come quando si perde una persona cara”, irrompe in laguna. Nardi ricostruisce la notte del furto (primo marzo 1993) del dipinto su tavola di 75×50 centimetri di Giovanni Bellini, dà voce ai protagonisti, pone quesiti, tanti, troppi e non superflui: i rapporti tra la criminalità organizzata e le sparizioni di opere, i traffici e mercati illeciti d’arte. L’autore s’interroga anche sul tema della sicurezza e della cura del patrimonio artistico. Sono trascorsi trent’anni e nella chiesa della Madonna dell’Orto, sestiere di Cannaregio, c’è una cornice vuota che tuttora è attesa e speranza. Nardi ricerca, intervista, scrive. Si reca nella splendida chiesa eretta nel Trecento, consulta volumi e incontra padre Agostino Cornale (l’allora parroco da sei mesi) che rivela: “Ci arrangiamo di giorno, ma di notte non è possibile fare altro che chiudere la porta a chiave”.
Per la Squadra Mobile il caso di quell’opera trafugata è “anomalo”. “È un particolare che lo rende unico, che trasforma la scomparsa in un “mistero” irrisolto”, registra Nardi. Nel tempo tutti gli altri dipinti presi di mira da chiese e musei – opere di Tiepolo, Vivarini, Canaletto, altri Bellini, … – sono stati recuperati. Questo no e quella cornice è ancora vuota.
Oggi Roberto Nardi conclude il suo volume con questa frase: “Il mistero del Bellini chiede di essere risolto”.
.