Due ali di farfalla emergono dall’arcipelago delle Liburniche meridionali nel mare Adriatico.
È l’incantevole isola di Isto (in croato Ist) che appartiene alla città di Zara (Zadar) dalla quale dista 21 miglia. Tutt’attorno altre bellissime isole come Melada (Molat), Ugliano (Ugljan), Isola Lunga (Dugi Otok), Premuda, Selve (Silba). Il mare della Croazia ha oltre mille isole, solo Isto ha la forma di una farfalla. E nell’isola se ne trovano tantissime e bellissime.

In un’area di 10 chilometri quadrati la parte centrale è larga circa 450 metri mentre le coste presentano porti e baie mozzafiato. Due le principali insenature, valle Sciroccale o porto d’Isto (dove arrivano i catamarani, le barche a vela e quelle dei pescatori) e valle Maestrale o valle Kosirica (dove attraccano il ferry boat e le barche dei pescatori). I residenti, esperti del tratto di mare, seguono il vento per pescare e si spostano da una valle all’altra mentre le reti si riempiono di pesce azzurro, branzini, orate, calamari, scorfani. Tra le rare prelibatezze i tartufi di mare.
L’isola della longevità
Gli attuali abitanti sono 130, nel 1948 erano 466. La maggior parte dei residenti supera i settant’anni. Il più longevo dell’isola si chiama Milko Kozulić, 99 anni festeggiati lo scorso 14 febbraio. Il segreto di tale traguardo il capitano di mare lo spiega così: “Ogni giorno faccio due passeggiate, una al mattino, una alla sera”. Accanto a Milko vi è un’elegante signora. Il suo nome è Silva Kozulić e supera gli ottanta. Faceva la dentista, oggi nuota tutti i giorni, raggiunge le due ali della farfalla, andata e ritorno in un’ora. Sport e passione tra le acque cristalline che ha trasmesso alla figlia, campionessa di pallanuoto.

Intervista a Nives Kozulić, architetto

Nata a Zara il 3 dicembre 1949 la sua famiglia ha radici antiche a Ist. Proveniente da Lussino vi sbarcò nel 1600. Nives Kozulić ama i viaggi, la moda made in Italy e Venezia dove non si è mai persa una Biennale.
Isto dista meno di due ore di traghetto da Zara eppure l’isola ha delle peculiarità.
Qui non circolano automobili, solo golf car elettriche, biciclette, carriole, monopattini, anche un piccolo trattore con rimorchio utilizzato per il trasporto di bombole a gas. Abbiamo l’ufficio postale, un market che rimane aperto tutto l’anno e il medico ma non ci sono né la scuola, né l’ospedale e il sacerdote arriva solo la domenica.
In estate però l’isola cambia volto.
Siamo nella linea di mare collegata a Venezia, Trieste, Ancona. Il mare è meraviglioso, turchese, blu. Qui sostano migliaia di turisti con le loro imbarcazioni. Dai pennoni delle vele sventolano soprattutto bandiere italiane e slovene. Si vede anche il gonfalone di San Marco. Arrivano anche tedeschi che prendono in affitto appartamenti. Così ristoranti, bar, negozi che aprono da maggio ad agosto lavorano molto.
La pesca e l’agricoltura sono risorse per l’isola?
I residenti sono pescatori e agricoltori per il proprio vivere quotidiano. Significa che non vendono pesci, frutta, verdura. Nei campi e nei giardini coltivano olivi, uva, fichi. Tutto è molto curato, anche non tradizionale, il motivo c’è. Gli attuali residenti anziani lavoravano nelle navi come capitani o marinai, soprattutto in Francia. Viaggiando hanno imparato tecniche, arti, stili che poi hanno realizzato qui.
In questi ultimi anni si riscontra un’inversione, cioè un ritorno ad Isto?
È la nostalgia che tira verso Ist. Persone in pensione che hanno lavorato fuori dall’isola, per esempio a Zara o all’estero, stanno ritornando. Tanti hanno familiari anziani, casa, magazzini, il mare stesso è nostalgia. Anch’io mi divido tra Zara e Ist.
Come vede Isto adesso?
È difficile dirlo perché ai giovani non interessa rimanere. Fa breccia perché è considerata l’isola della vacanza. Questo è un periodo di grande cambiamento anche per le isole. Dalla pandemia numerose persone, soprattutto straniere, alloggiano con i loro bimbi in appartamenti. Lavorano da qui utilizzando il computer. Tra i bisogni di Ist l’acqua è un grande problema. Abbiamo una cisterna centrale con l’acqua che paghiamo e che viene portata da una nave. Ogni casa ha un deposito. In caso di necessità la gente utilizza gli idranti di proprietà del comune di Zara. Si potrebbe fare un altro deposito. I collegamenti dei traghetti statali con Zara sono quotidiani, in inverno sono tre volte la settimana. Da tempo si parla della possibilità di taxi privati ma attualmente il servizio è molto costoso. Una cosa è certa: non vogliamo le automobili che ora si fermano nel parcheggio del molo.
E la Isto del futuro?
La vedo con spazi per piazzette e panchine, sostenibile, green, a impatto zero, a misura d’uomo e dell’ambiente.
Immagini di Isto, agosto 2022
Tra le curiosità: la devozione a Sant’Antonio, la statua si trova nella chiesa di San Nicola; la cisterna; il trattore che va di casa in casa per trasportare le bombole a gas.













Album immagini storiche di Isto
La vendemmia, la mietitura, il porto, la pesca, l’alluvione del 2014
Le fotografie in bianco e nero appartengono all’archivio privato della Famiglia Kozulić che le ha gentilmente messe a disposizione a 25venice.press. A tutti loro uno speciale ringraziamento.






